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Elettricità Sicura. Consigli e Prevenzione
(Fonte: www.vigilfuoconemi.it/elettricita_sicura.html)

 

L' ELETTRICITA'  AMICA


Ti è mai successo che per qualche motivo, ad esempio durante un temporale o dei lavori, sia stata sospesa l'energia elettrica?
Se ti è capitato ti sarai certamente accorto di quanto l'elettricità sia importante: niente televisione né radio, niente videogame né frullati.
Ci siamo ormai abituati a tutti i comfort che l'uso dell'energia elettrica consente (in ogni casa sono presenti un'infinità di spine, prese, riduttori, fili elettrici, elettrodomestici, prolunghe, interruttori, lampadine, ecc.), ma molto spesso non abbiamo abbastanza rispetto per il suo impiego e potremmo incorrere, non usandola nel modo corretto, in inutili rischi.
Sai cos'è la scossa ?
Toccando un filo elettrico in tensione o inserendo il dito o un oggetto in una presa, il corpo umano viene sottoposto al passaggio di una corrente elettrica che produce una sensazione dolorosa, se non addirittura la morte: è la scossa elettrica.
Di solito si crede che con le tensioni degli impianti elettrici casalinghi la "scossa" non sia pericolosa, ma non è vero: la tensione necessaria per far accendere una normale lampadina è più che sufficiente per provocare gravi danni alla persona.
Un tale fenomeno si verifica anche quando il corpo umano è in collegamento, più o meno diretto, con il terreno e viene a contatto con un qualsiasi elemento in tensione; in questo caso viene attraversato da una corrente elettrica che si scarica a terra passando attraverso i piedi e sarà più o meno elevata a seconda della resistenza che il corpo stesso offre. Minore è la resistenza, maggiore è l'intensità della corrente e viceversa.
Questa resistenza offerta dal corpo umano al passaggio della corrente dipende da numerosi fattori, ad esempio è più bassa (e quindi più pericolosa perché passa più corrente) quando i contatti tra il corpo ed il terreno e tra il corpo e l'elemento in tensione sono diretti (per esempio mani e piedi nudi) o quando c'è umidità (mani e piedi sudati o bagnati), perché l'acqua è un buon conduttore di corrente.
Un pericolo più subdolo si ha nel caso in cui, per una ragione indipendente dalla nostra volontà, la carcassa metallica esterna di un qualsiasi apparecchio (per esempio frigorifero, lavatrice, lavastoviglie, ecc.) entri in contatto con un elemento in tensione, venendo in tal modo attraversata da una corrente elettrica.
Toccando l'apparecchio il nostro corpo viene, a sua volta, sottoposto al passaggio di una corrente verso terra.
È questa una possibilità piuttosto difficile da prevedere ed evitare perché l'eventuale contatto di un elemento in tensione (magari un filo scoperto) con l'apparecchio è nascosto e spesso l'apparecchio stesso continua a lavorare normalmente, senza dare particolari segnali di alterazione.
Abbiamo compreso quale pericolo nasconda l'elettricità, ma, come già detto, dobbiamo soprattutto imparare ad usarla in modo corretto, senza correre alcun pericolo.
Come si fa?
Non è difficile, basta utilizzare apparecchi elettrici "sicuri" e ricordare poche, ma importanti, regole di comportamento.Gli apparecchi elettrici "sicuri":
alcuni consigli per riconoscere gli apparecchi elettrici "sicuri" tra i tanti presenti sul mercato basta prendere confidenza con i simboli e gli elementi che ne accertano le caratteristiche di sicurezza.
Vediamo se li riconosci ...


 

È il simbolo dell'I.M.Q., l'istituto dei Marchio di Qualità, che si trova non solo sui materiali elettrici ma anche su quelli a gas, ed attesta che quel determinato prodotto ha superato tutta una serie di controlli finalizzati alla verifica della sua qualità e sicurezza.Attenzione: La marchiatura, differentemente da quanto avviene in altri paesi, non è obbligatoria, quindi è nostra responsabilità verificare che questo importante requisito di qualità e sicurezza sia presente nell'oggetto che stiamo acquistando.

 

Non è richiesta la messa a terra per gli apparecchi muniti dei doppio isolamento, identificabili dal seguente contrassegno internazionale.

 

L'interruttore differenziale, o "salvavita", è uno strumento posto al l'inizio dell'impianto elettrico di un'abitazione ed interviene automaticamente, interrompendo la corrente elettrica dall'impianto, quando si verificano delle dispersioni dell'impianto stesso che possono essere causate da apparecchiature elettriche difettose o dal contatto accidentale dei corpo umano con un elemento in tensione.

 

Ogni apparecchio deve essere collegato a terra con una spina a tre spinotti, di cui solo quello centrale è collegato a terra.Allo scopo di distinguere chiaramente il conduttore di terra da quelli in tensione, il rivestimento isolante del cavo deve essere di colore giallo-verde.

 

E adesso.. le regole di comportamentoQuelle che seguono, sono una serie di piccole regole per l'uso degli apparecchi elettrici che valgono sia per te che per tutti quelli che li usano.
Forse le conosci già e allora basterà ricordarle, oppure potresti insegnarle ai fratelli più piccoli o a qualche amico. L'importante è compiere questi gesti quotidiani nel modo giusto: SEMPRE E OVUNQUE.
 

  • Bisogna sempre staccare l'interruttore generale prima di eseguire qualsiasi intervento sull'impianto o sugli apparecchi elettrici.
  • Non lasciare mai i porta lampade privi di lampada per evitare il rischio di contatti con parti in tensione.
  • Quando si vuole pulire o riparare un elettrodomestico bisogna staccarlo dall'impianto elettrico estraendo la spina. È bene staccare la spina prima di pulire un aspirapolvere, prima di asciugare un frigorifero dopo lo sbrinamento, prima di sostituire un tubo di una lavatrice che perde, ecc.
  • Bisogna avere molta cautela nell'uso dei ferro da stiro. Si deve togliere la spina dei ferro a vapore prima di riempirlo con l'acqua, avere cura che il cavo elettrico sia in buone condizioni ed evitare che entri in contatto con la parte calda dei ferro, inoltre non si stira mai con piedi e mani bagnate.
  • Quando si usano apparecchi elettrici nei locali da bagno o in altri locali umidi l'attenzione deve essere almeno raddoppiata: abbiamo visto come l'acqua e l'umidità aumentano i pericoli legati all'elettricità; quindi, quando usate il phon o altri piccoli elettrodomestici è indispensabile che mani e piedi siano ben asciutti e questi ultimi non a contatto diretto con il pavimento.


 

Bisogna limitare all'indispensabile l'uso di riduttori e spine multiple prestando, in ogni caso, la dovuta attenzione. Infatti, alimentare contemporaneamente più apparecchi con una sola presa può provocare un forte riscaldamento dei conduttori della presa stessa con pericolo di incendi e di deterioramento dell'impianto. È opportuno quindi evitare l'uso di riduttori e spine multiple facendo installare un numero adeguato di prese in ciascuna stanza.

 

Queste prese dovranno essere dei tipo con i fori protetti contro l'introduzione di oggetti che non siano spine.

 

Nell'estrarre la spina dalla presa non si deve mai tirare il cavo: si rischia di staccare il cavo stesso dalla spina o addirittura di staccare la presa dal muro, con il conseguente pericolo che i fili si tocchino e generino un corto circuito.

 

Infine, bisogna aumentare le precauzioni in presenza di bambini piccoli, evitando di lasciare componenti elettrici in tensione alla loro portata ed eventuali giochi elettrici devono essere alimentati a tensione molto bassa (es. 12 Volt), mediante trasformatori di sicurezza, e non si deve permettere ai bambini l'uso di elettrodomestici se non hanno prima dimostrato di conoscerne l'uso corretto.

 

Elettricità: le regole per una buona messa a terra


Un individuo in buone condizioni di salute può resistere a una tensione pari a 50 volt per un tempo massimo di 5 secondi. Ecco perché un impianto elettrico in ordine è uno dei perni fondamentali attorno a cui ruota la sicurezza in casa Fili in buono stato, prese non sovraccaricate di apparecchi e con alveoli schermati (anche per evitare che i bambini ci infilino dentro dita o pezzi di ferro) sono ovviamente consigliabili. Ma il vero baluardo contro gli incidenti è un altro: l’impianto di messa a terra. Esso si basa su un semplice principio. La corrente tende sempre a scaricarsi nel terreno con la maggiore rapidità possibile. Attraversando cioè il migliore conduttore che incontra sulla sua strada. É senza dubbio preferibile che si tratti di un filo metallico, piuttosto che un corpo umano. Se realizzato a regola d’arte, l’impianto di messa a terra è in grado di rendere la scossa, se non inesistente, perlomeno senza gravi conseguenze.

E’ composto, sinteticamente, di tre elementi. Il primo è una rete di conduttori di corrente che sbocca sul terreno. Il secondo è l’interruttore magnetotermico,cioè l’apparecchio che installa l’azienda elettrica, che tutti hanno e che quasi sempre fa corpo insieme al contatore della luce. Il terzo è l’interruttore differenziale (conosciuto volgarmente come"salvavita”), che ha funzioni in pratica molto simili a quello magnetotermico, ma è molto più sensibile alla differenza di tensione che provoca la scossa. Tale differenza si misura in milliampere: pertanto un salvavita da 20 milliampere è più sensibile di uno da 40 milliampere. Dal momento che il corpo umano può sopportare senza fastidio uno “sbalzo” di 30 milliampere, è proprio questa, o una inferiore, la sensibilità consigliata.

Obblighi di legge. La legge impone la messa a terra (sia in condominio, che nel proprio appartamento) per gli edifici costruiti dopo il 12 marzo 1990 o per quelli interamente ristrutturati, sempre dopo questa data. Per gli edifici che sono invece stati costruiti prima si permette uno strappo alla regola: è sufficiente che ogni unità immobiliare sia collegata a un salvavita che abbia una sensibilità di perlomeno 40 milliampere. Questa eccezione alla regola è motivata da ragioni di “realpolitik”: mentre il salvavita è di per sé abbastanza poco costoso, il fatto di costruire dall’inizio una rete di conduttori per la messa a terra in un edificio vecchio è una spesa notevole. Vi era quindi la fondata preoccupazione che molti si rifiutassero di affrontarla, preferendo l’illegalità alla sicurezza.. Tuttavia la messa a terra ridiviene sempre obbligatoria quando in condominio c’è un portiere o quando in casa lavora una domestica: la impongono le norme sulla sicurezza del lavoro.

Rischi della protezione parziale. Il salvavita, se è l’unica protezione che si adotta, non è in grado di impedire certe folgorazioni, anche mortali. Non interviene quando:una persona tocca contemporaneamente due elementi in tensione ed è isolata da terra (per esempio si trova su una scala di legno per avvitare una lampadina o ha scarpe con suole di para). Può essere inefficace, inoltre, se non tutti gli appartamenti di uno stabile hanno adottato il salvavita e, ad esempio, si crea differenza di tensione su una tubatura dell’acqua utilizzata da uno dei condomini per scaricare a terra con un collegamento improvvisato. Allora una semplice doccia può avere quasi un effetto"sedia elettrica” anche per chi è orgoglioso possessore di un interruttore differenziale. Infine, in caso di incidenti, si possono avere responsabilità civili e penali, perché l’impianto senza messa a terra resta realizzato non a regola d’arte. Spesso anche le compagnie di assicurazione si rifiutano di pagare.

Messa a terra: come è fatta. Consiste in una serie di “dispersori” infissi nel terreno. Si tratta di picchetti posti agli angoli dell’edificio o di piastre metalliche che formano un anello attorno al palazzo. Se oltre alla messa a terra esiste anche il salvavita in ogni appartamento è possibile risparmiare, sostituendo ai picchetti con un “dispersore modulare”, una piastra metallica a cui sono saldate in perpendicolare due o tre lastre che va interrata a mezzo metro dalla superficie e sostituisce 6 o più picchetti.

Dai dispersori si dipartono dei cavi che raggiungono un morsetto o una sbarra (detta collettore principale), da cui riparte una rete di altri cavi che avvolgono come una ragnatela il palazzo. Essi si collegano alle tubazioni metalliche (gas, acquedotto), alle putrelle dell’edificio e a certi apparecchi (ascensore, caldaia centralizzata, antenne tv). Finiscono poi nelle prese dei singoli appartamenti (dopo essere passate per il contatore) , sotto forma di un filo che deve essere bicolore (in genere giallo-verde), a differenza di quelli del"neutro” e della "fase” che sono monocolori. Cosi fatta, la messa a terra ha anche funzioni anti-fulmine.



Salvavita: consigli per l’uso.



Se l’impianto della casa è “vecchio”, preferire un salvavita non troppo sensibile (30 milliampere vanno bene): altrimenti scatta anche per piccole dispersioni di corrente.

Il salvavita va testato una volta al mese, premendo il tasto che riporta una T maiuscola (quasi nessuno lo sa). Facendolo oltre a riscontrare se è ancora in vita, si dimezzerà la sua possibilità di guasto. In alternativa vi sono differenziali un po’ più costosi che eseguono automaticamente questo test.

Talora i salvavita scattano per eventi imprevedibili, come un fulmine, sovraccarichi temporanei o disturbi passeggeri nella rete. Se non si è in casa, ciò può provocare notevoli fastidi (scongelamento del freezer, disattivazione dell’antifurto, la perdita di programmazione dell’impianto di riscaldamento o di irrigazione, il fermo della pompa di un acquario). L’inconveniente si evita acquistandone uno del nuovo tipo, “a riarmo automatico” In sostanza entro uno o due minuti al massimo l’apparecchio riattiva la corrente, a meno che ci si trovi davanti a un blocco causato da problemi permanenti. Comunque, dopo la terza riaccensione inutile, il dispositivo va in blocco.

 


L’impianto elettrico in bagno



In ogni bagno esistono quattro "zone di rispetto”, in cui mantenere certe precauzioni negli impianti e nelle apparecchiature elettriche. In tutte non possono esistere fili elettrici a vista, anche se protetti da guaina: solo incassati nel muro o coperti da tubi plastici. Ecco le altre precauzioni:.



Zona 0
Corrisponde alla zona dove scorre l’acqua. Per esempio l’incavo della vasca da bagno o del lavandino, e tutta la cabina doccia.
Niente apparecchi elettrici, prese o spine

Zona 1
Corrisponde alla parte sovrastante la doccia o la vasca, fino a soffitto.
Niente apparecchi elettrici, prese o spine. Solo scaldabagni.

Zona 2
Corrisponde a un’area di 60 centimetri attorno alla doccia o alla vasca.
Possibile installare scaldabagni e anche lampade, purché queste ultime abbiano isolamento doppio o rinforzato e perciò siano contrassegnate con il marchio del doppio quadrato. Niente interruttori o spine. Sì alle lavatrici, ma solo se esiste un diaframma che le separi dalla vasca o dalla doccia (per esempio, un muro piastrellato)

Zona 3
Corrisponde a un’ulteriore area circostante di 2,4 metri. In altre parole il suo limite estremo è a un raggio 3 metri dalla vasca o dalla doccia.
Sì a interruttori, prese o spine ma purchè uno degli elementi dell’interruttore o della presa (placca o telaio porta apparecchi) sia in materiale isolante. Sì alle lavatrici.


(Fonte: Ufficio Studi Confappi-Federamministratori - http://www.confappi.it/confappi/default.asp)

 


 

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